Una fiaba muta e bellissima
17 Marzo 2017

È strano e inusuale vedere un film di ottanta minuti senza nemmeno un dialogo, ascoltando per più di un’ora solo il rumore del mare, il fischiare del vento, il suono gutturale di rabbia o paura di un uomo spaventato o il canto e il battito d’ali degli uccelli. Eppure non mancano le parole, a questo poetico e bellissimo film. Ci si emoziona seguendo le disavventure del povero naufrago che deve trovare il modo di sopravvivere nella fantomatica isola deserta, e con lui si lotta per la vita. Si esce dalla sala con un senso di pace e beatitudine, perché ne “La tartaruga rossa” tutto ha un senso, ed è il senso della vita, della morte, del ciclo inevitabile e meraviglioso della natura delle cose. Contro il logorio della vita moderna, infilatevi in una sala, staccate il cellulare, e immergetevi in questa fiaba essenziale e bellissima, ne sarete ristorati nel profondo.  

La tartaruga rossa è un film d'animazione del 2016 diretto da Michaël Dudok de Wit. Il film è una coproduzione tra diverse società situate in Francia, Belgio e Giappone ed è privo di dialoghi.

La tartaruga rossa è un'opera semplice e metaforica che disegna la vita attraverso le sue tappe (ostacoli, scoperte, solitudine, amore, genitorialità, vecchiaia, morte) ed esprime un rispetto profondo per la natura e la natura umana, veicolando un sentimento di pace e ammirazione davanti al suo mistero. Rivelazione sospesa tra terra e mare, tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, La tartaruga rossa è drammatizzato con la sola forza del disegno, dei colori, dei movimenti, della musica che interpreta e amplifica la purezza delle linee”. Marzia Gandolfi

 

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