...perchè il pezzo di coda che abbiamo perso, a noi non solo non ci ricresce, ma continua a farci male.
Sono proprio entusiasta di questo libro!
300 splendide pagine, che hanno impiegato sei anni per uscire e che risultano mature, soppesate, perfette. È una storia a ritroso, che parte dai giorni nostri e va all’indietro, a ricomporre il puzzle delle vicende famigliari di Lena, Isabelle, Marta, Cecilia ed Elena. Tanti destini femminili diversi e contrari che si incrociano per sbaglio, per caso, per fatalità.
Ci sono anche uomini e orchi, da Zaro ad Attilio, da Nanni a Carlo e Jules.
Ogni personaggio è talmente ben delineato che lo senti vivo e palpabile, con le sue debolezze, le sue cattiverie, le sue meschinità.
C’è molta verità e molto dolore, in questo meraviglioso romanzo di Erika Bianchi, qui alla sua seconda prova d’autrice, ed io, nel mio piccolo, la promuovo a pieni voti ed anzi auspico per lei grandi premi e riconoscimenti. Tanto che mi taccio, e lascio parlare la bellezza e la sontuosità delle sue parole scritte.
“E dietro a quello, molti altri ricordi rossi, indicibili, segreti, sepolti da anni di uso di mondo, errori, matrimoni, figlie, partenze, musica, abbandoni, gioielli, amanti, dolori, e dolori su dolori su dolori per mimetizzare il padre di tutti i dolori. Raccontò alle palpebre chiuse di Cecilia ciò che non aveva, e non avrebbe mai più, raccontato a nessun altro.
Non lo fece per giustificarsi, né per essere capita.
Lo fece perché alla morte, se non il silenzio, bisogna donare parole costose”.
Leggete questo libro, per Giove, e avanti lombrichi, sempre!
IL CONTRARIO DELLE LUCERTOLE, di Erika Bianchi, Giunti Editore