“Cuori puri” è un bel film, intenso e forte, diretto da Roberto De Paolis, alla sua opera prima. È stato selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2017.
I protagonisti sono due giovani attori in stato di grazia, Selene Caramazza e Simone Liberati, credibili e perfetti.
I critici hanno scomodato i fratelli Dardenne e addirittura Bresson per trovare paragoni illustri fuori dai nostri confini, ma secondo me “Cuori puri” ha una sua originalità e unicità italiana da difendere con orgoglio.
Interessante il ritratto di Agnese (la Caramazza), figlia di una madre (la Bobulova) bigotta e spaventata che la iperprotegge e la controlla soffocandola. Al punto che Agnese non sa più chi è, cosa vuole, cosa sente.
Meno originale ma altrettanto efficace il ritratto di Stefano (Liberati), borgataro con alle spalle una famiglia violenta e ai margini, che ha però mantenuto una sua onestà interiore, nonostante tutto.
È proprio sulla purezza di entrambi che nasce il miracolo del loro incontro difficile, quasi impossibile. Eppure. Tutto molto interessante, ben scritto e ben girato, finale a parte.