Finalmente, dopo quattordici mesi, riabbraccerò mio figlio Pietro.
Sto tornando a Goa, in India, dove lui vive da ormai quattro anni. Laggiù è felice, fa esattamente quel che sognava di fare, vive in pace e ha amici di tutte le nazionalità. Parla correttamente quattro lingue e ha sempre un grande sorriso stampato sulla faccia. Cosa volere di più?
Questa volta starò via più a lungo, perché oltre a passare del tempo con mio figlio, voglio anche concedermi qualche divagazione, già che sono lì.
Andrò a visitare un’azienda etica, “I was a sari”, a Mumbai, fondata da un ragazzo italiano che vive in India da tantissimi anni. Mi piacerebbe avviare una qualche collaborazione per Salina Mon Amour. Vedremo.
Andrò anche a Varanasi, la città di Shiva, uno dei luoghi più sacri dell’India, e da lì a Sarnath e Bodgaya, altri siti importanti per i buddhisti, per poi terminare il mio viaggio a Calcutta.
È la sesta volta che vado in India, e la terza a Calcutta. Qui vengo principalmente per seguire i lavori dell’associazione di cui mi occupo da trent’anni, il Child in need Institute- CINI, che proprio il prossimo primo febbraio compirà 50 anni. Un evento che bisogna festeggiare con tutti i sostenitori e i lavoratori che hanno fatto diventare Cini un punto di riferimento per donne e bambini indiani in stato di necessità. Se ancora non conoscete questa realtà, fatevi un giro sul nostro sito italiano, ciniitalia.org, e se potete, sostenete alcuni progetti. Basta poco per fare la differenza.
Da parte mia vi manderò foto e reportage di questo lungo viaggio, durante il quale cercherò anche di scrivere il mio prossimo romanzo. Mille idee per la testa! Ho davanti a me un mese pieno di impegni ed emozioni, e ne sono davvero felice! W la vita!