Siete riusciti a diventare quel che volevate? Almeno ci state ancora provando, o avete smesso di inseguire i vostri sogni? È questo l’interrogativo alla base del bellissimo film giapponese: “Ritratto di famiglia con tempesta” di Kore-eda Hirokazu.
Sarà nelle sale dall’11 maggio e ve lo consiglio: è un film delicato, ironico e profondo. Il protagonista è un uomo che sognava di fare lo scrittore, e che si ritrova invece a fare l’investigatore privato. È stato lasciato dalla moglie, fatica a pagare gli alimenti e a vedere il figlioletto, ha il brutto vizio del gioco, eppure risulta simpatico e teneramente goffo, come se non fosse attrezzato per la vita, come se non fosse ancora pronto ad affrontare responsabilità e impegni. E così le donne di case glielo rinfacciano, dalla madre alla ex, ma senza cattiveria, come se lui fosse un caso disperato, senza possibilità di redenzione.
La tempesta del titolo blocca per una notte tutti quanti a casa della vecchia e saggia madre, e sarà quella l’occasione per guardarsi dentro senza più fingere, e allora la realtà sarà nuda e cruda, e la luce del giorno non potrà che mostrare le crepe e le incompatibilità della coppia. Una ballata dolce e amara insieme, commovente e vera.
“Una commedia di suprema sottigliezza” Telegraph.