C’è stato un periodo in cui ho fantasticato di andare a vivere a Cagliari. Dieci anni fa, più o meno.
Ero andata a cercare casa, e a parlare con Tiscali per avere connessione sufficiente per poter trasmettere con la radio stando là. Il mio sogno era vivere in una città di mare, e soprattutto collaborare con la Fondazione Domus De Luna di Ugo Bressanello. Per farlo senza pesare sulle casse della onlus avrei voluto mantenere il mio impiego in radio, e dedicare i pomeriggi ai bambini e alle mamme delle case famiglie della Fondazione.
Purtroppo avevo fatto i conti senza l’oste, e l’oste in quel caso era il mio editore, che non mi diede il permesso di salpare verso Cagliari.
Restai a Milano, delusa, afflitta, triste, ma poi trovai nella collaborazione col Caf di Milano quello che stavo cercando. Fu lo stesso Ugo a mandarmici, dicendomi che quel che avevano imparato loro sulle comunità lo avevano imparato proprio dal Caf, e da Luisa Pavia, la vulcanica amministratrice delegata di allora.
Mi consolai, scrissi il libro che avevo in mente, “Da oggi voglio essere felice”, e poi mi spostai comunque verso il sud e verso il mare, ma in Sicilia, per ragioni sentimentali.
Cagliari è rimasta un sogno infranto.
Per questo leggendo “I racconti della locanda” sono riandata a quel periodo della mia vita, e con i vari autori che firmano il libro ho ripercorso le vie della città, sono entrata e uscita dalla Locanda dei buoni e cattivi, e ho ripensato alla mia personale “sliding door”.
Chissà, se fossi partita allora? Non ci sarebbero stati Salina Mon Amour, Ariosto Social Club, e nemmeno Emanuele!
Anyway, questo è un libro importante perché sostiene i progetti di questa splendida fondazione.
E vi fa assaporare anche da lontano quel clima ventoso e mite, e capire lo spirito con cui gli amici di Domus de Luna portano avanti i loro progetti di impresa sociale, sognando un mondo più giusto.
Andate a vedere quel che fanno da 20 anni: www.domusdeluna.it
E se capitate a Cagliari, andateli a trovare: meritano tutto!